giorno 91 - 19 novembre 2006 
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Restiamo a San Diego un altro giorno intero e lo dedichiamo oggi al decantato Zoo di San Diego, che tutti dicano sia tra i migliori al mondo, e decisamente il migliore in tutte le Americhe. Ci arriviamo in un battibaleno, sta nel Parco Balboa a pochi km dal nostro campeggio.

Con la piantina in mano, stendiamo un percorso che ci porterà a vedere praticamente tutto. Partiamo dai primati: gorilla, orangotanghi e scimmie di ogni tipo e provenienti da ogni angolo del mondo (mancano scimpanzè e babbuini...). Scimmiette piccine piccine, scimmioni baffuti e barbuti, scimmiotti buffi e ridicoli. I gorilla sono un polo di attrazione unico, ci sono due cuccioli tenerissimi in groppa alle rispettive mamme e un gorillone dallo sguardo cupo che siede contro la vetrata e dà la schiena al pubblico. Resterei ad osservarli tutto il giorno, nei movimenti e in alcuni gesti mi ricordano qualcuno che so io... soprattutto quando si infilano il dito nel naso.

Ci rendiamo subito conto che lo zoo di SD è anche un incredibile giardino botanico. La vegetazione è lussureggiante, le piante, gli alberi ed i fiori nel parco sono adatti alle varie zone climatiche degli animali che ci abitano. Il clima qua è proprio ideale.

Le tigri sono miciotti solitari e non amano esibirsi in pubblico. Come i loro cugini più piccoli, i gatti domestici, passano la giornata a dormire. Riusciamo a malapena a intravvederne una mentre torna nella sua tana per schiacciare un pisolino. Vicino alle tigri troviamo gli ippopotami, uno in particolare oggi sta facendo il bagnetto in piscina e ci guarda con occhi sgranati sott'acqua.

I panda sono forse il polo d'attrazione principale dello zoo: lo si capisce dalla coda che dobbiamo fare per andare a vederli. Anche i koala non scherzano. Sono tutti tenerissimi e coccolabili. L'orso polare poverello secondo me soffre parecchio con questo caldo. Finalmente vediamo anche il grizzly - un bellissimo esemplare adulto di orso bruno dell'Alaska - fa veramente impressione e a ben pensarci avrei una fifa boia di incontrarlo nella foresta. Forse Petino non aveva poi tutti i torti...

Vediamo anche un sacco di capre, mufloni e loro parenti stretti e non troppo - tra cui una specie di capretta dolcissima con gli occhioni da Bambi e gli zoccoletti da ballerina. E poi tanti cugini dei cinghiali e dei maiali selvatici, tra i quali un particolare esemplare che non sapevo facesse specie a sé: il cinghiale dell'Europa centrale (sur scrofa scrofa in latino), un bestione enorme - Petino mi racconta che suo fratello una notte ne ha investito uno in auto. E poi giraffe ed elefanti (africani), leoni e rinoceronti (proprio preistorici visti da vicino), tapiri e formichieri, cervi, daini e alci, zebre, cammelli e dromedari, wallaby e canguri, cani della prateria, volpi, un'infinità di uccelli (che non abbiamo guardato bene, non siamo molto appassionati di volatili) e un rettilario con tanti serpenti velenosi, biscie, vipere e lucertoloni. Una vera e propria scorpacciata faunistica.

Si fa sera senza che ne accorgiamo e usciamo dallo zoo alla chiusura dei cancelli. Tornati in campeggio parliamo della giornata e arriviamo ad una conclusione unanime: bello sì, molto, lo zoo di San Diego, ma ha anche alcune pecche. Anzitutto i fastidiosi pullman turistici a due piani che lo percorrono. Lo zoo è grande ma non enorme, quello di Praga copre 2 ettari di terreno in più e lo si gira tranquillamente a piedi in mezza giornata. In secondo luogo, è dispersivo.

L'immersione nella vasca idromassaggio del campeggio toglie l'indolenzimento dalle gambe prima di andare a nanna.

Fiore di ibisco.

Un orangotango.

Una tigre del Bengala.

Il gorilla capobranco.

Un altro gorilla.

Fiore di ibisco.

Un bonobo, simile allo scimpanzé.

Un panda gigante.

Panda affamato.

Grizzly!.

Eccolo per intero.

Gli elefanti, quei giocherelloni.

Il rinoceronte.

Un altro elefante.

Fiore di ibisco.

Il cammello.

Nanuk, l'orso polare.

La renna di Babbo Natale.

Una giraffa.

Una giraffina.

Fiore di ibisco.

Boa albino.
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